Desideravo scrivere degli appunti di Economia Aziendale già da diverso tempo, ma gli impegni lavorativi e di studio mi hanno costretto a rinviare questo mio obiettivo, ed ora anche se a distanza di anni credo di poter chiarire la finalità di questo corso.
Gli appunti che ho scritto enfatizzano l’Analisi finanziaria ed economica, pertanto il mio intento, sulla falsariga delle lezioni che impartivo in età giovanile, è quello di consentire al lettore, che fosse particolarmente interessato alla conoscenza delle scritture contabili, e della contabilità generale delle imprese private, di apprendere l’analisi dei conti nel modo più semplice possibile.
In realtà il fine ultimo è quello di fare acquisire al lettore quella padronanza nella materia in modo da comprendere le problematiche della contabilità generale, e quelle connesse alla redazione del Bilancio. Certamente se avesse come obiettivo una conoscenza dettagliata della materia, dovrà ricorrere alla consultazione di testi Universitari. I miei appunti potranno consentire al lettore di acquisire esclusivamente i concetti basilari della disciplina.
Dal punto di vista storiografico, la Ragioneria e le tematiche connesse rimontavano all’Egitto (lo scriba), alla Grecia (il logista), a Roma (il rationale). Da Columella in poi, una prima formalizzazione soprattutto in termini algebrici della Ragioneria si ottiene principalmente tramite Leonardo Fibonacci e Fra’ Luca Pacioli. Fibonacci nel 1202 scrive i Liber Abaci, in cui presenta i calcoli da utilizzarsi nelle trattative commerciali, tra l’altro proponendo l’uso dei numeri arabi in luogo dei romani.
Pacioli nel 1494 pubblica il Tractatus de computis et scripturis, in cui viene presentato per la prima volta il concetto di partita doppia (quindi: dare e avere, inventario, bilancio), metodo che si diffuse poi in tutta Europa con il nome di metodo veneziano, poiché usato dai mercanti di Venezia. Il Negoziante di Giovanni Domenico Peri (1707) è considerato il primo manuale organico di tecnica commerciale, seguito via via, nel ‘700, da una quantità di trattati francesi e tedeschi relativi a tecniche particolari, dalla bancaria alla assicurativa.
Nell’Ottocento avviene l’introduzione in Italia del concetto di scienza economica ad opera di Francesco Villa e con riferimento speciale alle unità produttive (1840-42). Secondo Villa l’amministrazione aziendale è una scienza che studia la gestione e l’organizzazione aziendale (con riferimento ad esempio alle imprese agricole), e a tal fine vi incorpora la Ragioneria.
Con l’avvento dell’Unità d’Italia l’evoluzione potenziale di una disciplina organica subisce un arresto: prendono piede le teorie dell’allora Ragioniere Generale dello Stato Giuseppe Cerboni. Cerboni fonda la logismografia sulla teoria dei conti personali, 5 in totale, e principalmente riconducibili: a) al proprietario; b) alle persone che prendono in consegna i valori (consegnatari); c) ai clienti e corrispondenti. Cerboni proporrà poi (1892) una Teoria Organica dell’Amministrazione Aziendale alla sequela di Francesco Villa, ma l’opera rimarrà senza seguito.
L’Economia aziendale è una disciplina di recente formazione accademica e fa parte delle cosiddette discipline sociali. La sua nascita, ad opera del pensiero sistematicamente “rinnovatore” del suo fondatore, Gino Zappa, rappresenta il momento culminante di un processo che risponde all’esigenza di riunire a sistema sotto un comune “denominatore economico” e ricondurre in una unica matrice di studi – corpus dottrinale unitario – tutte quelle discipline che nel frattempo erano sorte, per poter pervenire, per mezzo della costruzione di un sistema teorico, a più ampie generalizzazioni.