Il Kazakistan rappresenta uno dei casi di maggior successo nell’implementazione delle Zone Economiche Speciali (ZES) in Asia Centrale. Questo vasto paese, ricco di risorse naturali ma a lungo rimasto ai margini dell’economia globale, ha saputo sfruttare lo strumento delle ZES per attrarre investimenti esteri e diversificare la propria economia oltre il settore estrattivo. La storia delle ZES in Kazakistan inizia nel 1996, quando venne istituita la prima zona speciale nella città di Aktau, sul Mar Caspio. Da allora, il paese ha creato ben 13 ZES distribuite su tutto il territorio nazionale, ciascuna con una propria specializzazione settoriale. Questa strategia mirata ha permesso di valorizzare le potenzialità di diverse aree del paese e creare poli di sviluppo in settori chiave come la petrolchimica, la metallurgia, la logistica e l’high-tech.
Tra i casi di maggior successo spicca la ZES “Astana – New City”, creata nel 2001 per sostenere lo sviluppo della nuova capitale Astana (oggi Nur-Sultan). Questa zona ha attratto oltre 180 progetti di investimento per un valore di 2,6 miliardi di dollari, creando più di 50.000 posti di lavoro. La ZES ha giocato un ruolo cruciale nella rapida trasformazione di Astana da piccola città di provincia a moderna metropoli e centro finanziario.Un altro esempio emblematico è la ZES “Khorgos – Eastern Gate”, situata al confine con la Cina. Questa zona logistica e commerciale è diventata un hub strategico lungo la Nuova Via della Seta, facilitando gli scambi tra Cina ed Europa. Con un terminal ferroviario all’avanguardia e un’area duty-free, Khorgos sta emergendo come uno snodo cruciale del commercio eurasiatico.Ma quali sono stati i fattori chiave del successo delle ZES kazake? In primo luogo, il forte commitment politico ai massimi livelli.
Il governo ha investito massicciamente nelle infrastrutture di supporto e ha creato un quadro normativo stabile e favorevole agli investitori. Gli incentivi offerti sono tra i più competitivi della regione, con esenzioni fiscali fino a 10 anni e procedure burocratiche semplificate.In secondo luogo, la specializzazione settoriale delle singole ZES ha permesso di creare cluster industriali e tecnologici, favorendo le economie di agglomerazione. Ogni zona è stata progettata per valorizzare i vantaggi competitivi locali, dalle risorse naturali alle competenze della forza lavoro.Inoltre, il Kazakistan ha saputo sfruttare la sua posizione geografica strategica tra Europa e Asia. Le ZES sono state concepite non solo come piattaforme produttive, ma come hub logistici e commerciali in grado di intercettare i flussi della Belt and Road Initiative cinese.Non sono mancate, tuttavia, le criticità. Alcune ZES hanno faticato ad attrarre investitori e sono rimaste sottoutilizzate. In altri casi, sono emerse accuse di corruzione e cattiva gestione. Il governo ha dovuto più volte rivedere la normativa per correggere le storture e migliorare l’efficienza del sistema.
Nonostante queste sfide, il bilancio complessivo è largamente positivo. Le ZES hanno contribuito in modo significativo alla diversificazione dell’economia kazaka, riducendo la dipendenza dal settore petrolifero. Hanno attratto tecnologie avanzate e know-how, favorendo il trasferimento di competenze. Hanno creato occupazione qualificata e stimolato lo sviluppo di nuovi settori ad alto valore aggiunto.Il modello kazako offre spunti interessanti anche per altri paesi in via di sviluppo. Dimostra come una strategia di ZES ben pianificata e integrata in una visione di sviluppo nazionale possa essere un potente catalizzatore di crescita e innovazione. Al tempo stesso, evidenzia l’importanza di un approccio flessibile, capace di adattarsi alle specificità locali e di correggere il tiro in base ai risultati.
Per il futuro, la sfida per il Kazakistan sarà quella di far evolvere ulteriormente il modello delle ZES. Sarà cruciale puntare sempre più su settori ad alta intensità di conoscenza, rafforzare i legami con il tessuto economico locale e migliorare la sostenibilità ambientale. Le ZES dovranno diventare non solo motori di crescita economica, ma anche laboratori di innovazione sociale e tecnologica.In conclusione, l’esperienza del Kazakistan dimostra come le Zone Economiche Speciali, se ben concepite e gestite, possano essere uno strumento formidabile per accelerare lo sviluppo e l’integrazione nell’economia globale. Un modello da studiare attentamente per tutti i paesi che vogliono sfruttare il potenziale delle ZES.
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