Il volume intende rispondere essenzialmente a due domande: chi è il tossicodipendente e come si articola teoricamente ed operativamente un efficace trattamento delle tossicodipendenze nelle comunità. Attraverso la valutazione della letteratura contemporanea e delle più accreditate teorie sull’argomento, viene definito il tossicodipendente nei sui principali aspetti comportamentali, cognitivi, emotivi e relazionali.
Emerge l’immagine di un soggetto che non ha caratteristiche di personalità ben definite. Esistono infatti diversi tipi di tossicodipendenti e altrettanti disturbi patologici che li possono coinvolgere. Tale premessa implica la necessità di un trattamento personalizzato. Il discorso si dirige successivamente verso l’analisi delle mobilità di funzionamento che rendono le comunità l’approccio elettivo per questi gravi disturbi.
Il setting clinico tradizionale, infatti, si è dimostrato meno efficace dell’approccio comunitario, che risulta invece essere calibrato sulle reali esigenze di questi soggetti. In particolare viene posta l’attenzione sugli elementi comuni presenti nella maggior parte delle comunità, indipendentemente dalle diversità scientifiche e ideologiche che le contraddistinguono. L’ultima parte del libro è infine dedicata all’approfondimento dei principi psicologici e operativi sottostanti la riabilitazione e la psicoterapia con i tossicodipendenti in comunità.
Le strategie oggi in campo per trovare una via d’uscita al problema della droga sono l’approccio organicista della disintossicazione farmacologica e l’approccio biografico- esistenziale della comunità terapeutica, che appare più rispettoso dell’individuo e delle sue scelte.
Pur nella loro radicale differenza, entrambe le strategie restringono il problema della droga al problema della tossicodipendenza, dove la parola più importante è “dipendenza”, in cui vengono a trovarsi quei soggetti che affidano alle droghe l’incapacità di gestire la loro autonomia.
Ma sia l’approccio organicistico sia quello biografico-esistenziale promettono di più di quanto medici e operatori di comunità, in piena coscienza, possano davvero attendersi. Ciononostante la comunità terapeutica è sicuramente il luogo d’elezione per il recupero fattivo di un soggetto tossicodipendente, anche ai sensi delle vigenti leggi.
Per la concessione del beneficio dell’affidamento in prova al servizio sociale previsto dall’art. 47-bis 1.26 luglio 1975, n. 354, è infatti necessario che l’interessato, oltre a dimostrare il suo stato di tossicodipendenza attraverso la presentazione della certificazione rilasciata da una struttura sanitaria pubblica, concordi un programma terapeutico con l’unita sanitaria locale o con uno degli enti, associazioni, cooperative o privati indicati nell’art. l-bis della 1. n. 297 del 1985.